Se vostro figlio sta per subire un intervento urgente immagino
che non avrete il tempo di leggere questo articolo, tuttavia, forse, sapere
alcune cose può essere utile qualora (speriamo di no!) dovesse capitare in
futuro un’evenienza simile. Descriverò un caso di appendicite (infezione dell’appendice) come esempio classico di una condizione che
richiede un intervento urgente. È la causa più frequente di intervento non
programmato in età pediatrica.
Stasera la cena è proprio un momentaccio. Vostra figlia ha
appena mormorato, con voce un po’flebile e faccia pallida, che stasera non ha
molta fame e che la sua pancia è un po’ sottosopra. Senza troppa esitazione le
permettete di alzarsi da tavola senza finire la cena, raccomandandole di andare
a letto presto stasera. Vi siete appena addormentati quando una vocina vicina
al vostro orecchio sussurra “Mamma, mi fa male la pancia!” Vi alzate e provate
a schiacciarle un po’ la pancia provocando subito smorfie di dolore e un “ahia!”
un po’ in tutti i punti, ma soprattutto in basso a destra. State giusto
pensando di chiamare il pediatra quando tutta la (poca) cena torna su e finisce
su pavimento (o forse se siete fortunati siete riusciti ad arrivare in bagno!).
La pancia fa sempre più male, la segreteria telefonica del pediatra consiglia,
in caso di emergenza, di recarsi al pronto soccorso più vicino. E cosi, senza
avere altre idee in testa, vi vestite e vi avviate verso l’ospedale. Appena
arrivate al pronto soccorso ecco che vostra figlia
vomita di nuovo. L’infermiera al triage vi accoglie, vi chiede che
cosa è successo, raccoglie i dati e i parametri vitali (la pressione sanguigna,
la frequenza cardiaca e la frequenza respiratoria) e vi invita ad accomodarvi
nella sala d’attesa. Potrebbe esserci da aspettare un po’, portate pazienza, forse
c’è qualcuno che sta peggio di vostra figlia e ha bisogno di cure più urgenti. Talvolta,
se non c’è molto afflusso in pronto soccorso (raramente!) o se effettivamente
vostra figlia sta molto male, potreste essere ammessi direttamente in sala
visita. Il medico di guardia vi chiederà nuovamente che cosa è successo, quando
e come vostra figlia ha iniziato a lamentare il dolore alla pancia, quali altri
sintomi ha presentato oltre al dolore. Spesso in un ospedale generale dell’adulto
è presente un pediatra di guardia che verrà contattato per visitare vostra
figlia. In un ospedale pediatrico tutti i medici del pronto soccorso sono
pediatri e talvolta potrebbe essere presente anche un chirurgo in servizio in
pronto soccorso. Ad ogni modo se il pediatra ritiene che vostra figlia possa
avere bisogno di un intervento chirurgico, chiamerà il chirurgo di guardia.
Se vi trovate in un ospedale universitario, il primo medico che incontrerete
potrebbe essere uno specializzando, che potrà
comunque riferirsi al pediatra o al chirurgo di riferimento. È probabile che il
medico richieda degli esami del sangue, per cui verrà fatto un prelievo a
vostra figlia per valutare l’emocromo. La conta
dei globuli bianchi è facilmente aumentata in corso di appendicite.
Attraverso la cannula del prelievo potranno essere somministrati dei liquidi in
flebo per
far fronte alla perdita subita con il vomito e per somministrare gli antibiotici
se il medico li riterrà necessari. Verrà probabilmente richiesta anche un’ecografia. Se la diagnosi non fosse ancora chiara del
tutto, vostra figlia potrebbe essere ricoverata in ospedale per osservazione clinica.
Questo significa osservare i sintomi finché questi non scompaiono o finché non diventa
chiaro che vostra figlia necessita di essere operata. Non vi preoccupate se
tutto questo processo porterà via un po’ di tempo, la reidratazione è
importante e spesso serve a ridurre il rischio intraoperatorio, quindi meglio
un’ora in più di flebo che andare di corsa in sala operatoria completamente
disidratati. Allo stesso modo, gli antibiotici hanno bisogno di tempo per fare
effetto e nessuno vuole fare un intervento che non sia strettamente necessario.
La decisione se operare o meno potrebbe essere rinviata anche alla mattina
successiva. Una volta confermata la diagnosi di appendicite viene attivata la
procedura di urgenza e allertato il personale di sala operatoria.
Il chirurgo (potrebbe essere anche lo specializzando) vi spiegherà in che cosa
consiste l’intervento e vi chiederà di firmare il consenso informato,
cioè l’autorizzazione per l’intervento su vostra figlia. Firmate solo dopo avete
capito tutto quello che vi è stato spiegato e aver fatto tutte le domande necessarie
per facilitare la comprensione. Nel caso di vostra figlia vi verrà spiegato che
l’obiettivo dell’intervento è quello di rimuovere l’appendice prima che “scoppi”
e diventi peritonite, cioè una grave infezione dell’addome
che potrebbe complicare notevolmente l’intervento e il decorso postoperatorio
di vostra figlia. Vi faranno entrare nel blocco operatorio, ma difficilmente
potrete rimanere vicini a vostra figlia fino a quando sarà addormentata. In
urgenza, il personale deve lavorare velocemente per indurre rapidamente l’anestesia
e sareste di intralcio in sala operatoria. Difficilmente avrete la
possibilità di scegliere il chirurgo in una situazione di urgenza, vi dovrete
accontentare del chirurgo in servizio “di guardia” in quella notte. Il resto
della procedura si svolge esattamente come una procedura elettiva o
programmata, tranne per il fatto che voi sarete un po’ più in ansia. Preparatevi
a rimanere in ospedale per qualche giorno.