Spesso il genitore definisce la stipsi in base alla
frequenza delle scariche, ma la definizione più aderente alla clinica, come
abbiamo visto, si riferisce invece alla evacuazione difficoltosa o dolorosa di
feci di consistenza aumentata. Ne consegue che il fine del trattamento non deve
essere tanto quello di ottenere evacuazioni frequenti, quanto piuttosto quello
di consentire che la defecazione cessi di essere un problema per il bambino (e
per la sua famiglia). La gestione della stipsi è quindi multifattoriale e gli
obiettivi del trattamento dei bambini affetti da stipsi sono:
1) ristabilire un pattern di defecazione regolare
(caratterizzato da feci molli e defecazioni indolori), senza incontinenza
fecale
2) prevenire le ricadute.
Il rammollimento delle feci è essenziale, perché proprio il
dolore alla defecazione è l’elemento centrale del circolo vizioso. Circolo
vizioso che è alla base del cronicizzarsi della stipsi nel bambino. Solo
l’evacuazione regolare di feci morbide consentirà al bambino di dimenticare la
sensazione di dolore e la paura della defecazione.
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