lunedì 20 aprile 2020

La stipsi in età pediatrica


La stipsi è un problema gastrointestinale molto frequente nella popolazione generale e in quella pediatrica che può avere conseguenze importanti sulla salute e sulla qualità di vita. La stipsi viene definita come un’alterazione dell’alvo, caratterizzata da diversi aspetti che spesso coesistono: ridotta frequenza settimanale delle evacuazioni, episodi di incontinenza fecale in bambini che hanno già acquisito il controllo degli sfinteri, atteggiamenti ritentivi, emissione dolorosa di feci dure, presenza di feci voluminose o a pallini, ingombro fecale rettale.

In realtà definire la stipsi non è cosa facile, soprattutto in età pediatrica. Non è facile perché il medico deve contare sui sintomi riferiti dai genitori, che talvolta considerano stitico il bambino anche quando l'alvo è completamente regolare. Non è facile perché prima di tutto andrebbe stabilito che cosa si intenda per alvo regolare, vista la grande naturale variabilità soggettiva in termini di frequenza e caratteristiche delle feci.
Sono stati quindi definiti dei criteri diagnostici in presenza dei quali, in base all’età del bambino, è possibile stabilire o meno se sussista una condizione di stipsi funzionale.
La prevalenza della stipsi nella popolazione pediatrica varia dallo 0.7% all’ 29.6% con una prevalenza media pari al 12%. Non è dunque sorprendente che la stipsi sia responsabile di circa il 3% delle visite ambulatoriali pediatriche e di circa il 25% delle visite specialistiche di gastroenterologia pediatrica. Per fortuna solo pochi bambini (5%) presentano una stipsi riconducibile ad eziologia organica. Nella maggioranza dei casi (95%), la stipsi è di natura funzionale, senza evidenza obiettiva di una condizione patologica sottostante. La diagnosi di stipsi funzionale si basa sull’anamnesi e l’esame obiettivo. Ne consegue che la gestione della stipsi è per il 95% di competenza ambulatoriale: il bambino il più delle volte non necessita né di indagini di II° livello, né di essere indirizzato a strutture più specialistiche. Una fisiologica evacuazione fecale è da sempre percepita dai genitori come un segno di buona salute del bambino. I genitori prestano molta attenzione alla frequenza e all’aspetto delle evacuazioni dei loro figli, soprattutto nei primi mesi di vita. La stipsi diventa quindi una fonte di ansia per i genitori, angosciati per la possibilità di una eventuale malattia sottostante al sintomo del proprio figlio. I genitori sono preoccupati perché le feci del bambino sono troppo voluminose o troppo dure, perché l’evacuazione può essere eccessivamente dolorosa od infrequente. Per tutti questi motivi, ogni cambiamento dell’evacuazione fecale del bambino, percepita come anormale dal genitore, lo induce a richiedere la visita pediatrica. A tutto ciò va aggiunto il fatto che i bambini con stipsi cronica possono presentare una bassa qualità di vita e un disagio che può arrivare all’allontanamento dal gruppo di pari, fino a un isolamento sociale. Per tutte queste ragioni la terapia della stipsi è di grande importanza perché favorisce una soluzione del problema fisico del bambino, permette il ritorno del bambino ad una vita sociale, elimina i problemi psicologici associati, allontanando le preoccupazioni dei genitori. Il trattamento della stipsi si basa su alcuni passi: una fase educativa, una fase di rimozione dell’impatto fecale e una fase di prevenzione del riaccumulo di feci (attraverso il toilet training, i rammollitori fecali e la dieta).






































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