sabato 16 marzo 2019

Dimissione

Il programma di dimissione generalmente inizia subito dopo l’intervento. Vi verrà detto indicativamente quanti giorni vostro figlio dovrà rimanere in ospedale. Potreste anche aver bisogno di ordinare dell’apparecchiature mediche (presidi) da avere disponibili per quando andrete a casa. Mano a mano che si avvicinerà il momento della dimissione sarete istruiti su:
  • -          Nomi e dosi dei farmaci da somministrare a casa;
  • -          Cosa potrete o non potrete dare da mangiare a vostro figlio nei primi giorni a casa;
  • -          Come medicare la ferita;
  • -          Quando vostro figlio potrà riprendere ad andare in bicicletta, in palestra o fare il bagno in mare o in piscina;
  • -          Come eseguire la manutenzione della gastrostomia o di eventuali altri presidi o tutori.


Qualora aveste particolari richieste o necessità correlate all’assistenza domiciliare di vostro figlio dopo la dimissione, chiedete aiuto o i certificati necessari al vostro medico di riferimento o alla caposala. Il vostro chirurgo visiterà il vostro bambino almeno 1 volta al giorno durante la degenza. Prima della dimissione, il chirurgo o un altro medico da lui designato visiteranno vostro figlio per accertarsi che possiate andare a casa in sicurezza. 

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Antidolorifici


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In passato si pensava che i bambini non soffrissero il dolore allo stesso modo degli adulti. Oggi sappiamo molto di più in materia per fortuna! È vero che i bambini spesso non sono particolarmente preoccupati per il dolore come invece potrebbe accadere ad un adulto. I bambini si riprendono molto più velocemente da un intervento rispetto ad un adulto sottoposto allo stesso intervento. Ma i bambini avvertono il dolore e per questo riceveranno tutti i farmaci di cui necessiteranno nel postoperatorio. Potrebbe essere somministrata della morfina in caso di dolore molto intenso. In passato la morfina veniva somministrata con una dolorosa puntura intramuscolare, pertanto i bambini tendevano a dire di non avere dolore pur di evitarsi la puntura. 
Oggi tutti i pazienti ricevono morfina in maniera innocua attraverso l’accesso venoso. Oggi i pazienti e i loro genitori hanno spesso a disposizione una magnifica tecnica di controllo del dolore. SI chiama analgesia controllata dal paziente o PCA. Ovviamente saranno i genitori a controllare l’analgesia se il bambino fosse troppo piccolo per gestirlo autonomamente. La PCA è un apparecchio collegato alla flebo che contiene il farmaco antidolorifico, generalmente morfina. Questo apparecchio rilascia una quantità predefinita di farmaco costantemente nel circolo sanguigno, determinando un livello ematico costante di farmaco. Questo si è dimostrato essere molto più efficace rispetto alla somministrazione di farmaco ad orari. Inoltre, il paziente (o il genitore), in caso di dolore, può premere il bottone e determinare il rilascio di una quantità prestabilita addizionale (bolo) di farmaco attraverso la via venosa. Il dosaggio e l’intervallo minimo di somministrazione tra una dose e l’altra sono accuratamente prestabiliti specificamente per quel paziente, quindi non c’è pericolo di somministrare troppo farmaco, anche per errore. 
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L’ospedale ha un team di professionisti dedicato specificamente al controllo del dolore. Il team si accerterà giornalmente che il controllo del dolore di vostro figlio sia adeguato e che il bambino sia sufficientemente a suo agio. Con il passare dei giorni, i farmaci verranno progressivamente ridotti e si passerà dalla via di somministrazione endovenosa a quella orale, in previsione della dimissione a casa. 

lunedì 11 marzo 2019

Tubicini e drenaggi

Parliamo dei tubicini che vostro figlio potrebbe avere addosso avrà al termine dell’intervento. I vari tubicini possono un po’ spaventare, ma sono fondamentali per aiutare e accelerare la ripresa di vostro figlio. Il tubicino più frequente è la flebo o linea endovenosa.
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Questo tubicino pompa liquidi in una vena della mano o del braccio (talvolta in un piedino nei bambini più piccoli). I liquidi sono generalmente acqua, sali minerali e zucchero, essenziali finché il bambino non potrà bere autonomamente. Attraverso la flebo posso essere somministrati anche farmaci come gli antibiotici e antidolorifici. Se l’intervento ha interessato l’addome (la pancia), vostro figlio potrebbe avere un sondino naso-gastrico per drenare lo stomaco.
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 Il chirurgo inserisce questo tubicino dopo che il bambino è stato addormentato, attraverso il naso fino ad arrivare nello stomaco. Dopo un intervento, specialmente se sull’intestino, questo rimane fermo o comunque rallentato per qualche giorno. Per questo motivo, lo stomaco tende a riempirsi di fluidi e secrezioni intestinali che, se non vengono drenate all’esterno con il tubicino, possono provocare nausea e vomito. Il vomito, specialmente con una ferita addominale, può peggiorare il dolore o allentare i punti di sutura. I fluidi che escono dal tubicino sono spesso inizialmente biliari (verdastri o giallastri) e vengono raccolti in una sacca a bordo letto. La bile è prodotta dal fegato e serve ad aiutare la digestione degli alimenti. Talvolta le secrezioni potrebbero essere marroni, o anche più scuro con aspetto a fondi di caffè, tipico aspetto del sangue vecchio o digerito: questo potrebbe essere causato da un’irritazione dello stomaco, nulla di particolarmente preoccupante comunque. Quando l’intestino riprende a funzionare, il volume di queste secrezioni si riduce notevolmente e il colore si schiarisce: è quindi giunto il momento di rimuovere il sondino. Alcuni interventi prevedono la creazione di una gastrostomia, cioè un tubo che penetra direttamente nello stomaco ed esce attraverso la pelle nella parte sinistra dell’addome al di sotto delle costole.
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Questo tubo viene utilizzato quando è necessario drenare lo stomaco per lungo tempo o quando il bambino non può alimentarsi attraverso la bocca per lungo tempo: in questo modo il latte in formulazione può essere introdotto direttamente nello stomaco. Occorrono dalle 3 alle 4 settimane prima che il tubo della gastrostomia si sia consolidato, quindi, anche se è generalmente fissato adeguatamente all’interno, prestate la massima attenzione a non tirarlo inavvertitamente durante questo periodo. Se vostro figlio necessita di questo tubo, un’infermiera dedicata vi spiegherà il funzionamento e la corretta gestione della gastrostomia. Se vostro figlio ha subito un intervento sul torace, il chirurgo per lavorare ha dovuto far entrare dell’aria nel torace. Questo vale sia se l’intervento ha necessitato di un’unica grossa incisione sia se l’intervento è stato eseguito in toracoscopia con multiple piccole incisioni. Questa aria tende a far collassare il polmone. Ricordate sempre che l’anestesista ha sempre il controllo delle vie aeree, quindi questa evenienza non rappresenta un problema durante l’intervento. Al termine dell’intervento quest’aria deve essere espulsa dal torace o il bambino non potrà respirare efficacemente. Il chirurgo quindi deve posizionare uno o più tubi proprio per poter risucchiare quest’aria e le secrezioni che si potrebbero accumulare dopo l’intervento e permettere al polmone di espandersi adeguatamente. Il tubo viene fatto uscire attraverso la pelle, tra una costola e l’altra ed è poi collegato ad una camera di aspirazione. Dopo pochi giorni, generalmente il drenaggio viene tolto, praticando una leggera sedazione al letto del bambino. 

Ricovero ordinario

L’intervento è finito. È andato bene e siete incredibilmente sollevati. Supponiamo che dopo la permanenza nella recovery room (stanza di ricovero dopo la sala operatoria), vostro figlio necessiti di rimanere ricoverato in ospedale qualche giorno. Se la procedura non è stata complicata, vostro figlio farà ritorno alla sua stanza di degenza finché non sarà abbastanza in forma per tornare a casa. I medici e tutto il personale in assistenza sanno bene che ogni bambino percepisce che l’ospedale non è un bel posto dove rimanere e per questo cercheranno di fare in modo che il ricovero sia il più breve possibile, in genere pochi giorni. Potreste avere una stanza singola, specialmente se il vostro bambino ha subito un intervento molto delicato o se presenta problematiche complesse di base (una malattia importante, uno stato di basse difese immunitarie), oppure potreste essere ospitati in una stanza per 2 o più bambini. Di conseguenza potreste avere un bagno dedicato o dover condividere il bagno con altri pazienti. Un genitore o parente può rimanere in assistenza 24 ore su 24, mentre gli altri parenti e amici potranno fare visita solamente negli orari indicati all’ingresso del reparto. Il giorno dell’intervento è concesso che entrambi i genitori possano rimanere in assistenza fino a sera. Qualora ci fossa da aspettare prima che vostro figlio venga riportato in stanza potete fare un salto al bar o alla mensa dell’ospedale per recuperare forze ed energie ed essere in forma per poter assistere adeguatamente il vostro bambino nel postoperatorio. Quando finalmente potrete stare accanto a vostro figlio dopo l’intervento probabilmente avrà diversi tubicini attaccati al suo corpo (il significato di ciascuno di questi tubi verrà spiegato nel prossimo post). Se il chirurgo non vi avesse spiegato di questi tubi, chiedete all’infermiera in assistenza a vostro figlio se quando ha un momento può spiegarvi il significato e il funzionamento di ciascuno. Prima di tutto, l’infermiera provvederà a sistemare vostro figlio a letto, si accerterà che tutti i tubi funzionino correttamente e controllerà che il bambino stia bene e abbia una copertura antidolorifica adeguata. Questo potrebbe richiedere un po’ di tempo. Fate sentire la vostra voce al vostro bambino, rassicuratelo sulla vostra presenza, anche se non fosse ancora completamente sveglio. 

Day Surgery

Il ricovero in day surgery è un ricovero giornaliero, cioè quando il vostro bambino andrà a casa la sera stessa dell’intervento. Le procedure chirurgiche più semplici generalmente si svolgono in regime di day surgery. Talvolta, se vostro sufficientemente grande e in grado di collaborare, queste procedure posso essere svolte anche in ambulatorio, utilizzando un’anestesia locale. In sala operatoria, invece, il bambino verrà sottoposto ad un’anestesia generale. Questo per ovviare alla componente di paura legata inevitabilmente alla procedura e agli strumenti per eseguire la stessa (i bambini generalmente non vanno molto d’accordo con le punture e gli aghi, con i quali, per esempio, si fa l’anestesia locale). Il chirurgo vi spiegherà con quali modalità si volgerà l’operazione di vostro figlio e quale tipo di anestesia verrà praticata. Talvolta, per i motivi più vari (la comparsa di febbre, infiammazione della ferita o bruciore a fare la pipì) il ricovero in day surgery potrebbe essere convertito in un ricovero ordinario, con la necessità di rimanere in ospedale per la prima notte in osservazione e quindi, una volta risolto il problema, poter tornare a casa la mattina successiva.

Dolore Addominale nei Bambini

Il dolore addominale è uno dei problemi medici più comuni nei bambini. Rappresenta fino al 4% di tutte le visite mediche pediatriche e fino ...