lunedì 20 aprile 2020

La stipsi in età pre-scolare


Il contenimento volontario è forse la causa più comune di stipsi nei bambini di 2-4 anni di età. Da un punto di vista psicologico la ritenzione fecale funzionale può essere considerata come un fallimento del toilet-training. Sino a un certo punto della vita quando un bambino ha bisogno di defecare non deve far altro che rilassare lo sfintere anale e il pavimento pelvico e aumentare la pressione addominale. A un certo punto si chiede di controllare il bisogno di defecare fino a che non si verificano le condizioni che lo permettono. I bambini imparano a restare asciutti e a non sporcarsi nella maggior parte dei casi tra i 18 e i 36 mesi, seguendo un processo graduale in cui è fondamentale che le informazioni non siano imposte e si accompagnino a meccanismi di gratificazione, mai di punizione. Un'educazione al vasino intempestiva o eccezionalmente coercitiva può essere causa di stipsi anche in bambini con alvo in precedenza assolutamente normale. In questo cammino grande rilevanza va data al momento in cui è opportuno iniziare l'educazione al vasino, ricordando che un eventuale ritardo nell'acquisizione di questa competenza rappresenta spesso per i genitori un problema. Durante il periodo di apprendimento all'uso del vasino circa il 20% dei bambini rifiuta di defecare, un quarto di questi può andare incontro a una stipsi funzionale con necessità di intervento terapeutico, perché il rifiuto persiste oltre i quattro anni di età o perché si associa a manovre di ritenzione delle feci. In situazioni del genere vanno evitati gli atteggiamenti coercitivi o rimproveri aspri, aiutando invece il bambino a mantenere un ritmo di defecazione adeguato. La ritenzione volontaria comincia quando il bambino teme di defecare a causa di feci voluminose che provocano dolore durante la fase di espansione. A questo punto il pavimento pelvico anziché rilassarsi si contrae, le pareti interne del retto si allargano per contenere le feci e il bisogno di defecare si attenua e poi scompare. Con lo scorrere però del tempo il passaggio frequente di feci voluminose e secche causerà non solo dolore ma anche lacerazioni anali (ragadi anali). Queste fissurazioni accentuano il dolore del bambino e possono sanguinare (aumentando l'ansia dei genitori). Questi bambini stanno a lungo seduti sul vasino o sul water spingendo ma non sono capaci di rilassare contemporaneamente lo sfintere. Il bambino può trattenere le feci per vari motivi, tra cui il dolore provato durante la defecazione. Altri motivi di ritenzione possono essere:

- Stress in ambito familiare
- Eccessiva attenzione alle scariche da parte dei genitori
- Imbarazzo per dover chiedere di recarsi in bagno
- Non voler interrompere il gioco
- Rifiuto per opposizione verso i genitori
- Occasioni di viaggio

Bambini con stipsi dovuta a contenimento volontario delle feci spesso stringono le gambe e le natiche assumendo posizioni che aiutano ad evitare di scaricare, si nascondono, rifiutano vistosamente di andare in bagno. Quale che sia il motivo che sta alla base della ritenzione delle feci, questa avvia un circolo vizioso in cui il colon riassorbe più acqua del dovuto rendendo le feci dure e difficili da emettere, dilatando il retto. Questo provoca inibizione dei normali riflessi di svuotamento gastrico, con rallentamento del transito intestinale, con distensione delle anse e insorgenza di dolore addominale. Questa sequenza di eventi fa sì che il bambino abbia paura di defecare ed eviti di farlo innescando in questo modo il circolo stipsi-dolore-stipsi: il bambino continua a rimandare all'infinito il momento di defecare. La maggior parte dei bambini con stipsi cronica ha una ridotta frequenza delle scariche talvolta combinata con incontinenza fecale (encopresi), trattiene le feci, rifiuta di defecare. L' incontinenza fecale (encopresi) è un fenomeno che accompagna la stipsi cronica e consiste nello sporcare le mutande per perdita di feci. Il bambino sporca la biancheria intima perché la parte liquida delle feci riesce a passare attorno al fecaloma che ingombra il retto. I genitori spesso interpretano erroneamente il fenomeno e pensano che si tratti di diarrea (gli autori anglosassoni parlano di “soiling”). Il problema si verifica perché i muscoli rettali distesi per lungo tempo dalle feci dure e voluminose diventano flaccidi, le terminazioni nervose periferiche perdono sensibilità, il bambino non è più capace di espellere le feci o di percepire il bisogno di scaricare e non si accorge della perdita di liquidi attraverso l'ano.

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