Le evidenze a disposizione a favore dell’efficacia
dell’aumento di fibre sui sintomi da stipsi non sono forti, ma è altrettanto
evidente che la carenza di fibre e acqua nella dieta è uno dei principali
fattori che rendono così frequente questo problema; pertanto andranno
incoraggiate diete ricche di frutta, verdura e
con tanti fluidi. Una sufficiente quantità di acqua e fibre aumenta
il volume ed il peso delle feci, permettendone la progressione ed una migliore
evacuazione. Va incoraggiato il bambino a bere piccole quantità di acqua
nell’arco della giornata, anche lontano dai pasti. L’eccessiva disidratazione
delle feci è, infatti, una delle cause principali di stipsi ostinata. Le fibre
alimentari, in rapporto alla solubilità in acqua, vengono classificate in due
gruppi:
1. fibre solubili:
polisaccaridi a basso peso molecolare, inulina, oligosaccaridi,
galattooligosaccaridi, fruttooligosaccaridi, β-glucani, pectine, gomme,
mucillagini, amido resistente;
2. fibre insolubili:
polisaccaridi alto peso molecolare, cellulosa, emicellulosa, lignina,
pentosani.
I carboidrati complessi sono rappresentati essenzialmente da amido e fibre. Il primo (un composto
costituito dall'unione di moltissime molecole di glucosio) è presente in buone
quantità soprattutto nei cereali, nei legumi secchi
e nelle patate. La fibra alimentare si trova in quasi tutti i prodotti vegetali. I cereali e derivati, i legumi, gli ortaggi e la frutta rappresentano buone fonti di fibra alimentare. La
fibra alimentare di per sé non ha valore nutritivo o energetico (se si eccettua
la piccola quantità di energia proveniente dagli acidi grassi formatisi per
fermentazione nel colon), ma è ugualmente molto importante per la regolazione
di diverse funzioni fisiologiche nell'organismo. Essa è costituita per la
maggior parte da carboidrati complessi, non direttamente utilizzabili
dall'organismo umano. Alcuni di questi composti (cellulosa, emicellulosa e
lignina) sono insolubili in acqua, e agiscono prevalentemente sul funzionamento
del tratto gastrointestinale, ritardando lo svuotamento gastrico e facilitando
nell'intestino il transito del bolo alimentare e l'evacuazione delle feci.
Invece altri composti (pectine, gomme e mucillagini) sono solubili in acqua -
nella quale formano dei gel resistenti - e regolano l'assorbimento di alcuni
nutrienti (ad esempio zuccheri e grassi) riducendolo e rallentandolo,
contribuendo così al controllo del livello di glucosio e di colesterolo nel
sangue.
La fibra insolubile è contenuta soprattutto nei cereali integrali,
nelle verdure e negli ortaggi. Sono caratterizzate
soprattutto dalla loro capacità di legare l’acqua (la cellulosa
purificata ne può assorbire da 5 a 10 volte il suo peso, la crusca ne assorbe
circa 25 volte il suo peso). L’assunzione di fibra insolubile determina
l’aumento della massa fecale, un accelerato transito intestinale, e la
riduzione del tempo di contatto con la mucosa intestinale di alcune sostanze
potenzialmente dannose, limitando gli eventuali danni. Questo tipo di fibra è
particolarmente indicata nella regolazione delle funzioni gastrointestinali
(prevenzione e trattamento della stipsi e della diverticolosi intestinale).
Le fibre solubili sono contenute principalmente nella frutta, in
alcuni legumi, nelle verdure e nei fiocchi d'avena. Hanno
la proprietà di formare gel e di essere altamente fermentabili dalla microflora
intestinale. Determinano rallentamento dello svuotamento gastrico e
senso di sazietà, ed a livello intestinale causano un rallentamento del
transito intestinale e della sua peristalsi, un aumento dell'eliminazione degli
acidi biliari, una riduzione dell'assorbimento e della produzione di
colesterolo.
La fibra alimentare
non è quindi costituita da un’unica sostanza chimica, ma da una miscela di
sostanze diverse, presenti in quantità variabili negli alimenti di origine
vegetale, in funzione della specie, della parte della pianta in considerazione
e della stagione di raccolta. L’amido, essendo digerito dagli enzimi umani, non
fa parte della fibra, tuttavia una parte può sfuggire alla digestione, arrivare
al colon senza essere stato digerito e può diventare un substrato per la
digestione batterica e comportarsi quindi come la fibra. spiegare l’aumentata
perdita di sali biliari e quindi l’effetto ipocolesterolemizzante.
Per favorire l’assunzione di fibre bisognerà appellarsi alle
fantasie e culture culinarie, locali e individuali. La difficoltà maggiore per
i genitori è comprendere come fornire al bambino stitico, attraverso
l’alimentazione, un adeguato apporto di fibra, che nella maggior parte dei casi
è carente. Un livello di assunzione giornaliera di fibra auspicabile in età
pediatrica può essere stimato corrispondere in grammi al peso corporeo del
bambino espresso in Kg (ad es. un bambino di 10 Kg di peso dovrà assumere circa
8-10 gr di fibre al giorno, un bambino di 20 Kg dovrà assumere circa 18-20 gr
di fibre al giorno e così via…). Per raggiungere i livelli raccomandati è bene
consumare più spesso alimenti ricchi in fibra invece di ricorrere a prodotti
dietetici concentrati in fibra. È inoltre utile inserire fibre in piccola
quantità in ogni cibo e/o pasto della giornata, dalla colazione con cereali e
pane contenente fibre ai pasti principali con verdure cotte o crude di ogni
tipo e frutta con buccia, ridurre il grado di raffinazione delle minestre di
verdura, utilizzare frutta favorente come pere, prugne e kiwi. La tolleranza
individuale alle fibre, a livello gastrointestinale, è variabile e
particolarmente critica in soggetti non adattati. Un eccessivo apporto di fibra
può infatti causare disturbi gastrointestinali quali meteorismo, gonfiore e
dolori addominali. Per questa ragione l’introduzione nella dieta di alimenti
contenenti significative quantità di fibra alimentare dovrebbe essere graduale.
Inoltre, un eccessivo apporto di fibra (superiore al range consigliato)
potrebbe causare un mancato assorbimento di sali minerali o perdita di
nutrienti, con conseguente insorgenza di carenze.
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